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giovedì 15 dicembre 2011

Cinque piccoli indiani

Ecco la vostra maschera di bellezza profumata allo zucchero a velo!
Allora, prima che qualcuno me lo faccia notare, so che i piccoli indiani erano dieci, ma io non mi chiamo Agatha Christie e di vittime per le foto ne ho trovate solo cinque (ma valgono come mille!!).

Però non sono del tutto impazzita e una ragione a questo titolo c'è. 

Quest'anno più che mai impazza lo stile Navajo, con quelle fantasie un po' geometriche e un po' etniche, e se poi queste fantasie vanno a colorare un bel poncho, lo stile indianina è garantito!!




S. con un poncho h&m inverno 11/12

j. con un poncho h&m inverno 10/11

A. con un poncho Promod inverno 2011-12

S. con un poncho Pieces inverno 2011-12


F. con un poncho lavorato a mano (dalle mani della Nonna di S.!)

Che sia usato come sciarpa sopra il cappotto o come maglione sopra una camicia, è un capo che può essere utilizzato in molteplici modi, se pensate che a S.  manchi solo la piuma fra le trecce, potete trovare il vostro poncho ideale tra modelli che lo avvicinano più ad un maglione come quelli di J. E A., se siete sportive potete buttarvi su quello con il cappuccio tipo felpa di S., se siete fortunate e avete una nonna con le mani d'oro non avete che scegliere il colore del gomitolo!!!











martedì 6 dicembre 2011

Stile, non Style!

Qui la vostra Maschera di Bellezza, oggi all'argilla verde, miele e olio di mandorla, purificante dopo i vizi del fine settimana. 
A dire la verità l'unico vizio che mi sono concessa io è stata una bella serata a teatro.
Lo spettacolo dell'altra sera è stato travolgente. Un'ora e mezza di dialoghi serrati tra Alessandro Haber, Alessio Boni e Gigio Alberti incentrati sulla vita, l'amicizia e l'arte. Tutta la storia ruotava intorno ad un quadro, ad una tela che diventa lo sfondo delle vite di questi tre uomini. Se la turnée prevede una tappa dalle vostre parti andateci, lo spettacolo si chiama ART.
Tutto bene, tutto bello, fino all'epilogo . Lo spettacolo prevede una piccola appendice ideata dagli attori per raccogliere fondi per un' associazione. Improvvisano un'asta del quadro protagonista dello spettacolo. Immaginatevi un teatro pieno, carico dell'energia dello spettacolo, un pubblico coinvolto, che ha gradito e lo ha dimostrato con svariati scrosci di applausi, un clima caldo, di intesa con gli attori, che all'improvviso SI GELA.
Adesso mi si potrebbe dire che la beneficenza non va a comando, che non è che perchè il bel Alessio Boni mi dice di dargli 100 euro io lo devo fare, che c'è crisi, anzi La Crisi e che dopotutto neanche io ho messo mano al portafogli. Ma ci sono delle circostanze da prendere in esame: era lo spettacolo del sabato sera,quello dove gli attori sapevano di poter puntare in alto (ben oltre le mie possibilità), quello dove vai per far vedere la pelliccia nuova e per fare a gara a chi acceca per prima l'amica col brillantozzo al dito, era lo spettacolo del "buona sera avvocato" "ma come sta ingegnere" " ma come sta suo figlio dottore" e io li vedevo tutti dal mio palchetto e pensavo eddai, eddaiiii, ma niente, silezio, buio!
Morale: i tre attori se ne vanno scazzati con la loro tela, dame e damoni se ne vanno al ristorante a spendere i loro soldi, io me ne torno a casa con lo stomaco aggrovigliato.
E allora penso che nella vita ci vuole stile. Si può essere fashion, glamour, stylish, trendy, ma quello che fa la differenza è lo STILE. Il problema è che non lo trovi alla Rinascente, non te lo possono regalare, non lo puoi trovare in saldo. Non sentirti al sicuro tu che ti togli il Peuterey, apri la Vuitton e firmi con la Mont Blanc, perchè lo stile si annida tra lo stipite della porta alla posta che quel ragazzo mi ha tenuto aperta, tra quei due mandarini che il fruttivendolo mi ha regalato, tra la schiumetta del caffè che un conoscente mi ha offerto al bar. Lo stile è impalpabile, non sai cos'è ma ti accorgi quando ci sei davanti, è una piccola perfezione momentanea che lascia un ricordo indelebile di una persona.

A seguire, alcune foto che ho da un po'. Ve le mostro perchè S. non ha niente di particolare, non è griffata, non è truccata, non è pettinata, ma vedrete che ha un suo stile, le bastano dei guanti rossi, non parlo di style, ma di stile, lo vedete?





Per la cronaca, allo spettacolo pomeridiano della domenica ( quello dei ragazzini con i jeans   e le tennis) hanno venduto tre quadri,  dove c'è stile c'è speranza! 

giovedì 1 dicembre 2011

Questione di Entusiasmo

Buona sera, qui è la vostra Maschera di Bellezza al ginseng e cioccolato per  lo sprint finale che ci porterà a sprofondare dritti sul divano possibilmente sotto un panno e con qualcuno che ci tiene al caldo i piedi.

Oggi è l' 1 Dicembre!!!!

Cosa vuole dire? Che il tempo vola.... no!!....Che c'è da pagare l'affitto?...no, cioè sì ma non ne parliamo...    Che arriva la tredicesima?..sìììììì!!!! nooo dai che mi si rovina la poesia del post!
Oggi è il primo giorno di  Dicembre e inizia il conto alla rovescia per il Natale! Finalmente iniziano i preparativi, quelli seri. Qualche mese fa, a Ottobre, passando per i centri commerciali avevo notato i primi addobbi. Mi hanno procurato un fastidio e un'intolleranza da non permettermi di entrare nei negozi già in assetto natalizio. Non potevo credere , ancora con il golfino di cotone, di vedere quei poveri commessi sudare sotto quei cappelli di Babbo Natale sparpagliando palline e luci a profusione nei loro reparti. Se quello che desideravano era infondere lo spirito natalizio, con me hanno decisamente fallito, uccidendo non solo quello ma anche l' impulso allo shopping (che in me solitamente ha uno spirito di sopravvivenza che neanche Bear Grylls nella Steppa russa...).

Ma finalmente oggi è il giorno!! Oggi si può dire ufficialmente iniziato il periodo natalizio!! E io sono felice come una Pasqua... no, metafora poco appropriata... E io sono felice come una bimba!! Sì il paragone è molto più azzeccato, visto che anche io, come tutti i bimbi vivrò ogni giorno di attesa con il mio Calendario Dell'Avvento.
L'ho sempre avuto, da quando ho dei ricordi dei Natali passati, ogni mattina era il mio primo pensiero, per ventiquattro mattine aprivo gli occhi e correvo a cercare il numerino della finestrella, ogni mattina ero sorpresa e soddisfatta dell'immagine che ci trovavo sotto, ogni mattina guardavo quella finestrella più grande delle altre, quella col 24 scritto sopra e sospiravo nell'attesa. Ero sincera, non facevo finta, ero sinceramente ENTUSIASTA.
Adesso, con tutti i calendari dell'avvento che ho aperto ci potrei tappezzare una parete, e tante cose della mia infanzia, più o meno consapevolmente, le ho lasciate a quegli anni: l'innocenza, l'ingenuità, la spensieratezza.. e tante altre, ma una cosa cerco di portarmela dietro,  L'ENTUSIASMO. Con l'entusismo sono felice perchè qualcuno mi ha preparato la spremuta a colazione, sono felice perchè un cliente ha risolto un problema, sono felice perchè ho parlato cinque minuti con una signora che passava per strada, sono felice perchè vedrò un'amica per un caffè.

Questa sera sono felice, perchè apro la prima finestrella del mio calendario. La aprirò questa sera perchè la sera è il momento in cui la mia mini famiglia si riunisce nel mini appartamento, seduti al mini tavolo, ma con un mega calendario!!!! Ne vado fierissima. E' un Babbo Natale di legno con 24 sacchettini. Ogni anno li riempio con cioccolatini, caramelle, post-it con messaggi... E aspetto ogni sera di aprire quel sacchettino che anche se l'ho riempito io a me sembra un po' magico.

Non è questione di essere grandi o piccoli, adulti o bambini. E' solo questione di Entusiasmo!





martedì 29 novembre 2011

Una giacca rosa salverà il mondo

Qui  è la vostra Maschera di Bellezza, in lenta ripresa dopo la battuta d' arresto del fine settimana.
La mia riflessione di oggi non è per niente originale, abbiate pietà, invoco la convalescenza come mia attenuante. Riguarda il tempo. Sono sicura che se i miei progetti fossero andati in porto la giornata mi sarebbe scivolata tra le dita senza che io potessi fare niente per fermare il tempo. Avrei preso quel treno alle 6 del mattino e un sospiro dopo sarebbe stato l'imbrunire. Me tapina sappiamo come è andata a finire, e vi assicuro che le ore, i minuti e i secondi trascorsi a brontolare, tossire e soffiarmi il naso li ho sentiti uno a uno senza sconti.
Quasi grata all'incombere delle scadenze, da ieri sono tornata in moto e con me anche il passare del tempo si è fatto prima accettabile poi via via sempre più incalzante.
Il momento della giornata in cui vorrei un tasto PAUSE più di ogni altro è il mattino. Io mi chiedo dove finisca quel lasso temporale che dalle 7 mi catapulta direttamente alle 9. In quelle due ore si succedono accadimenti, azioni, fatti non ben dipendenti dalla mia volontà. Sveglia, cane, doccia, colazione, vestiti... ahaaaah e qui casca l'asino. Si può programmare tutto della routine mattutina tranne due cose: 1) come ti staranno i capelli; 2) come ti starà quell'abbinamento di vestiti. Sì perchè è al mattino, tra il conscio e l'inconscio, tra il buio e la luce, che quel maledetto maglione che ti faceva sentire una dea improvvisamente decide di segnare il fianco o di esaltare il sottotono verde muschio del tuo incarnato. E allora è panico. Si rimane impietriti davanti all'armadio che come un compagno secchione stronzo sta lì pieno di idee e senza la minima volontà di dare un suggerimento.
Non tremate Mascherine, la soluzione a questi momenti di crisi esiste. Come su un salvagente nella tempesta, come un cerotto per le vesciche, come una cipria quando la fronte si lucida, quello che ci salverà è una GIACCA ROSA.  E per giacca rosa intendo un particolare estroso, inaspettato che ci dia un'immediata dose di fiducia, buonumore, voglia-di-farci-guardare.
Funziona così:  crisi... prendi i vestiti più comodi e banali che hai (jeans e maglia es.).....schiaffaci su uno e uno solo  particolare super eccentrico, quasi spiazzante... sorriso... faccia ce l'ho solo io...e via.
Il risultato è che sarete comode e a vostro agio, ma avrete quel tocco di totale originalità che farà passare il vostro un look tutt'altro che improvvisato!





Qui  le foto di J. con la famosa giacca rosa che molto probabilmente non salverà il mondo, ma ci renderà più piacevole la giornata!

sabato 26 novembre 2011

Ogni riccio un capriccio

Qui è la vostra Maschera di Bellezza un po' sottotono rispetto al solito.
A volte mi sembra di sentire il destino beffardo che sghignazza alle mie spalle.
Aspettavo oggi già da qualche tempo. Aspettavo di prendere un treno. Aspettavo di raggiungere una persona. Aspettavo di prendere una cioccolata calda. Aspettavo di scattare foto nuove. Aspettavo di riempirmi gli occhi con i colori e le luci di una grande città che si prepara per il Natale. Aspettavo di spiaccicare il muso su qualche vetrina e magari concedermi un piccolo capriccio. Aspettavo di passare una giornata elettrizzante. 
Non consideravo che l'influenza aspettava me.
Tutto oggi.
Chepppalle.

Esistono cose peggiori al mondo, poteva spezzarmisi un tacco, rompersi la piastra o cadermi un ombretto. Poco male! 

A farmi sorridere in questa giornataccia ci ha pensato A. con le sue foto scattate nel parco. Già solo per i capelli è troppo fashion, ma con quel maglione a stampe montanare, la sciarpona rosa e gli stivali pelosi è veramente la compagna ideale per un pomeriggio da farsi tirare sù!










lunedì 21 novembre 2011

Gente della domenica

Qui è la vostra Maschera di Bellezza che in occasione di questo autunno, sempre più prepotente che sta cedendo il passo al fratello maggiore inverno, si fa calda e profumata all'arancia e cannella.

Ieri era domenica. Ci sono cose che alla domenica BISOGNA fare, anche se è domenica. Tra queste le pulizie, unico momento in cui il microappartamento prende la dimensioni della reggia di Versailles, il bucato e la visita alla mamma per rassicurarla che sì sono viva, sì mangio, no non ho ancora chiamato il dottore per quella tosse fastidiosa e no non voglio quella cassetta di arance che la vitamina c mi fa bene. 

E muovendomi verso casa dei miei pensavo alla gente della domenica. Le persone che vivono di domenica si dividono in due categorie: quella che sfoggiano il vestito della festa e quelle che tuta e scarpe da ginnastica. Per entrambe queste categorie quelli che indossano la domenica non sono i vestiti usuali, che siano le calze di seta e pizzo o quelle di spugna bianche, se è domenica ok altrimenti non se ne parla neanche.

Io ho abbracciato tutte e due le correnti.
Quando ero più piccola la domenica c'era il catechismo, le paste al bar, dove i grandi chiacchieravano con un prosecco e per noi piccoli , ma solo a volte, un analcolico che ci faceva sentire fighissimi e allora il vestito era quello bello, quello che tutte le mattine pregavi la mamma di infilarti ma che era proibito perchè a scuola lo rovini. Era la gonna a pieghe e il giubbino di renna con il fazzoletto al collo, erano le collant bianche con le scarpe alla bebè.
Adesso è diverso. Adesso il lavoro richiede un certo rigore. Adesso pregherei a volte di uscire con le tennis e una felpa. Allora la domenica si fa comoda, la domenica posso osare quella gonna lunga fino ai piedi che non si può mettere in studio, posso mettere gli anfibi col vestito di pizzo, posso farmi le unghie blu del colore delle calze; posso mettermi i paraorecchie pelosi e lo sciarpone a righe. Così capo, colleghi, clienti tutti contenti, tranne la mamma, che Amore ma hai solo questo da metterti?, dai che sabato andiamo a fare spese!

Nelle foto che seguono un look da domenica- elegante-ma non troppo che ci regala C.. La camicia di seta con volant (sisley) e la clutch (accessorize)  ci dicono che è il caso di farsi carini per giorno di festa ma i pantaloni un po' larghi e le ballerine rosa con fiocco (cinti) che prendono il posto dei tacchi ci ricordano che tutto sommato è domenica, via al relax e al diverimento!










domenica 13 novembre 2011

Un Amore di Plastica

Ciao, qui è la vostra Maschera di Bellezza, che in occasione della domenica si fa dolce, rilassante e profumata. 
Sono qui oggi per confessare una dipendenza.
Quindi:
Ciao a tutti, mi chiamo TBM e sono una Melissa-dipendente.

Se qualcuna di voi non sa di cosa sto parlando farebbe bene a chiudere tutto e non andare oltre per non cadere nella dipendenza.

Melissa è un marchio brasiliano che produce scarpe interamente in plastica riciclata.* 
*si tratta di uno speciale materiale termoplastico (MEFLEX) altamente tecnologico, ipoallergenico ed inodore, che consente al piede una postura comoda e confortevole.

Le forme e i colori che vengono date a questo materiale hanno attirato prima della mia, l'attenzione di pezzi grossi della moda internazionale. La prima è stata la stilista inglese, regina del punk, Vivienne Westwood, che ha firmato le celebri Lady Dragon.




Ma che voi abbiate sandali, infradito, ballerine, zeppe o tacchi a spillo, quello che sicuramente vi colpirà è il profumo che si diffonde appena calzate una Melissa. E' il profumo delle fragole, dei giochi d'infanzia, delle caramelle gommose, è il profumo di un paio di scarpe nuove, è il profumo della felicità!

Attualmente tra le mie bimbe ci sono tre Melissa: una zeppa color panna, una Lady Dragon e una stringata nata dalla collaborazione con Alexandre Herchovitch. Mi hanno risolto tantissime situazioni difficili, tra cui matrimoni con pioggia, feste su erba umida, uscite con dress code del tutto imprevedibile, e si sono sempre rivelate la scelta vincente. Sono uno stravagante modo per essere comunque impeccabili.






Alcuni consigli utili su dove acquistarle:
in Italia sono in vendita in alcuni grandi magazzini di lusso come La Rinascente e in negozi "up". I prezzi si aggirano tra i 100 e i 200 euro. Ma se volete un consiglio, affidatevi alla rete. Su siti come yoox , osostore e spartoo, con un po' di fortuna e di pazienza, potranno essere vostre per molto meno!! Per quanto riguarda la taglia, non differisce da quella che solitamente calzate.
Quindi non vi rimane che scegliere la forma e il colore dei vostri pezzetti di felicità alla frutta, e per  parafrasare Carmen Consoli,  io posso accontentarmi, se tutto quello che sai darmi, è un amore di plastica (profumata!!!).